Rovigo, la più piccola tra le province venete, conta all’incirca 50.000 abitanti.
La città vive anche il rischio dello spopolamento. Anche per questo si è ritenuto importante spostare l’attenzione su questo luogo e studiare strategie che possano accrescere il senso di appartenenza della comunità.
Dei 50.000 abitanti, 6.000 vivono nel quartiere Commenda Est, a ridosso del centro storico. In questo quartiere c’è un unico spazio definito piazza, ed è stato intitolato proprio quest’anno. La piazza è difatti dedicata a Jerry Masslo, scappato dal Sudafrica e rifugiatosi in Italia, ucciso da una banda criminale a Villa Literno nel 1989, dove era impegnato nella raccolta di pomodori e dove aveva subito le angherie dei caporali.
Un luogo centrale del quartiere, ma al contempo privo di quei caratteri che permettono ad uno spazio pubblico di essere vissuto.
È un vuoto a cui la toponomastica ha attribuito il nome di piazza, ma la qualità dello spazio è tutta da inventare. La piazza è stata lastricata lo scorso anno, ma manca tutto il resto: non ci sono piante, non c’è traccia di arredi e manca anche l’illuminazione. Accanto c’è un prato di proprietà della vicina parrocchia e l’idea è mettere insieme questi vuoti per generare uno spazio di qualità a servizio delle realtà che sono presenti nel quartiere, come le scuole, le associazioni e la prestigiosa squadra di rugby, vanto per la città veneta. E potrebbe dare spazio a manifestazioni culturali o ad eventi della stagione concertistica, dato il diffuso interesse per la musica classica da sempre dimostrato dai cittadini di Rovigo.
La Fondazione Cariparo ha contribuito alla realizzazione delle opere.
La piazza è un foglio bianco e il progetto è tutto da costruire ascoltando la comunità, ma l’area, di circa 3.500 mq, ha un forte potenziale attrattivo, c’è interesse da parte dell’amministrazione, delle associazioni e delle scuole che lambiscono l’area di progetto.