A Rovigo l’azione si concentra sul quartiere Commenda Est. «Grazie ad alcune situazioni fortuite abbiamo scelto Rovigo, la più piccola tra le province venete, conta infatti all’incirca 50mila abitanti. In questo contesto abbiamo trovato subito dei “complici”, ossia persone che ci consentiranno di stabilire le giuste sinergie per accelerare i processi che andremo a mettere in atto. Credo che il luogo possa costituire il terreno giusto per intervenire», racconta Edoardo Narne.
«La città, non bisogna dimenticare, vive anche il rischio dello spopolamento. Anche per questo è importante spostare l’attenzione su questo luogo e studiare strategie che possano accrescere il senso di appartenenza della comunità», spiega ancora il professore. «Dei 50mila abitanti, 6mila vivono nel quartiere Commenda Est, a ridosso del centro storico. In questo quartiere c’è un unico spazio definito piazza, ed è stato intitolato proprio quest’anno». La piazza è difatti dedicata a Jerry Masslo, scappato dal Sudafrica e rifugiatosi in Italia, ucciso da una banda criminale a Villa Literno nel 1989, dove era impegnato nella raccolta di pomodori e dove aveva subito le angherie dei caporali.
Nel corso degli anni, il quartiere è stato oggetto di numerose attività di studio e di ricerca sociale. Sono nate nel tempo numerose associazioni di volontari, tutt’oggi attive, che con il loro supporto contribuiscono a Dunque, un luogo centrale del quartiere, ma al contempo privo di quei caratteri che permettono ad uno spazio pubblico di essere vissuto. È un vuoto a cui la toponomastica ha attribuito il nome di piazza, ma la qualità dello spazio è tutta da inventare. «La piazza è stata lastricata lo scorso anno, ma manca tutto il resto: non ci sono piante, non c’è traccia di arredi e manca anche l’illuminazione», rimarca Narne. Accanto c’è un prato di proprietà della vicina parrocchia e l’idea è mettere insieme questi vuoti per generare uno spazio di qualità a servizio delle realtà che sono presenti nel quartiere, come le scuole, le associazioni e la prestigiosa squadra di rugby, vanto per la città veneta. E, perché no, potrebbe dare spazio a manifestazioni culturali o ad eventi della stagione concertistica, dato il diffuso interesse per la musica classica da sempre dimostrato dai cittadini di Rovigo. Tra l’altro – riferisce ancora il professore – il progetto «ha riscosso un primo grande risultato nella partecipazione della Fondazione Cariparo che contribuirà alla realizzazione delle opere».
La piazza è un foglio bianco e il progetto è tutto da costruire ascoltando la comunità, ma «è chiaro che – assicura Narne – l’area, di circa 3.500 mq, ha un forte potenziale attrattivo, c’è sicuramente interesse da parte dell’amministrazione e delle associazioni. Punteremo molto anche sulle scuole che lambiscono l’area di progetto». Tra l’altro la parrocchia, che è accanto alla piazza, possiede un prefabbricato che potrebbe rientrare nell’azione di riqualificazione.