di Daniela Uva
(Pubblicato su Leggo il 6 novembre 2015)
Ricucire il quartiere con la città. E questo l’obiettivo del G124, il gruppo di lavoro creato dall’architetto e senatore a vita Renzo Piano, che a questo progetto ha destinato il suo stipendio da parlamentare. Quest’anno il gruppo formato da quattro giovani architetti (Alberto Straci, Matteo Restagno, Chiara Valli e Francesca Vittorelli) e due tutor (Ottavio di Blasi e Marco Ermentini) – ha lavorato sul quartiere Lorenteggio-Giambellino, mettendo a punto un progetto per ricucire le diverse realtà e permettere loro di comunicare meglio. Punti centrali dell’opera sono il mercato coperto di via Odazio e i cortili delle case Aler .Protagonisti di un nuovo modo di concepire le periferie, grazie alla collaborazione con le diverse attività associative, i progetti culturali, gli operatori egli abitanti, che hanno permesso di scoprire un quartiere pieno di idee e di proposte, oltre che dotato di una forte identità e senso di appartenenza. «Il Giambellino è una periferia che ha un’anima, è una parte della città dove succedono e possono succedere tante cose e noi, con questo progetto, poniamo le basi perché ne spiega Francesca Vittorelli, una degli architetti del gruppo – con questa esperienza abbiamo imparato molto sia sul piano professionale sia su quello umano. Abbiamo sperimentato un nuovo lavoro, quello dell’architetto condotto, e ci siamo confrontati con tante realtà, una diversa dall’altra».