Milano e le sue periferie costituiscono un sistema estremamente variegato di realtà territoriali e di quartiere. Per il team milanese, l’inevitabile approccio alla scelta dell’area di azione è stato quello della scoperta della città. Il desiderio di farlo in prima persona ci ha spinte verso l’utilizzo di bike sharing e di mezzi di trasporto pubblici, anche per valutare concretamente le reali connessioni tra le parti della città, conoscere le realtà attive sul territorio e le possibili scintille su cui lavorare.
Esplorando la città, abbiamo scelto di focalizzare le nostre azioni sulla periferia nord: MiNō, nome con cui abbiamo scelto di individuare Milano Nord, identifica realtà oggi a cavallo fra diversi municipi, animate però da problematiche e potenzialità comuni. Ed è proprio grazie a questa personale riscoperta del nostro territorio e delle sue problematicità che siamo approdate al quartiere di Niguarda, ricco di scintille e attività legate al sociale.
Niguarda nasce come borgo rurale, indipendente da Milano fino al 1932, anno dell’annessione dei Corpi Santi alla città. Da questo momento subisce una forte espansione, data soprattutto dalla spinta industriale. A oggi, nonostante la presenza di grandi funzioni, la ricchezza di attività e di potenzialità, l’area resta carente di servizi propri e luoghi di aggregazione, priva di un centro identitario di riferimento per gli abitanti.
L’occasione per rispondere a questa necessità di un centro, evidente anche grazie al dialogo con le istituzioni, è rappresentata dall’ex scuola primaria di Via Cirié, costruita alla fine degli anni ’50 a servizio del grande quartiere popolare all’epoca insediato.
L’edificio, in gestione al Comune e Municipio 9, ospita oggi varie associazioni per il sociale, con attività al momento scollegate tra loro e la mancanza di condivisione degli spazi, spesso sottoutilizzati, tra cui un grande giardino in stato di semi abbandono.
Il team, relazionandosi con tutte le associazioni che “abitano” questo strano condominio, ha deciso di occuparsi della riorganizzazione di alcuni spazi chiave per questo luogo, in modo da renderlo un centro di aggregazione aperto all’intero quartiere.