Torino Borgo Vittoria bene comune

Borgata Vittoria, quadrante nord di Torino. Un’area nata per ospitare le grandi Case FIAT e insieme un diffuso sistema produttivo, occupata con estrema rapidità, secondo un programma di espansione che diede una risposta all’urgente fabbisogno di case senza un vero progetto globale. Il risultato è un’edificazione più o meno razionale, che seguì i criteri generici dei vecchi piani regolatori senza un’efficiente distribuzione dei servizi: trasporti, scuole, reti tecnologiche, spazi collettivi e
urbani organizzati “La città qui è fatta per lavorare, non per vivere” è la prima testimonianza che abbiamo raccolto da chi vive nel quartiere da sempre, ed è forse il pensiero più fertile da cui partire per capire a pieno quale sia oggi il vero volto di questa periferia.

L’aspetto peculiare è l’assenza di significato che lo spazio pubblico assume: qui è impossibile dare un nome alle cose. Le strade hanno le dimensioni di tangenziali, più che unire dividono. Le aree verdi, dove i bambini giocano, sono spazi di risulta sottratti al sistema di infrastrutture e vie, sono elementi isolati nati a “scomputo degli oneri di urbanizzazione”. In questo reticolo di strade ordinate, in apparenza tutte uguali le une dalle altre abbiamo trovato persone ostinate che in questi luoghi cercano quella dimensione umana del vivere quotidiano in periferia. Lo spazio urbano reclama dunque una nuova centralità, costruita sulla consapevolezza che la qualità della vita è proporzionale alla qualità degli spazi pubblici e delle relazioni che sussistono tra loro. Partendo da questa centralità, dal farsi “bene comune” dello spazio pubblico, siamo andati metaforicamente e anche fisicamente alla ricerca di una scintilla umana. Il rammendo di questi tessuti lacerati è una lunga marcia e si compie passo dopo passo attraverso piccole azioni concrete che, nel quadro generale, portino a una nuova visione dello spazio pubblico.

Un anno di lavoro a Borgata Vittoria
Il racconto attraverso le immagini

Abbiamo incontrato persone ostinate che qui cercano una dimensione umana della periferia. Con loro il tema di uno spazio comune torna centrale.

Michele Bondanelli e Federica Ravazzi, G124

La mappa degli interventi
fatti nella città di Torino

I progetti

La squadra Il gruppo di lavoro di Borgata Vittoria – Torino

I Tutor

Ingegnere strutturista

I Giovani Professionisti

PERIFERIE

2014

Il numero 1 del magazine PERIFERIE è dedicato al primo anno di lavoro del gruppo G124.

Aprono i testi del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e di quello del Senato Pietro Grasso, seguono un intervento del senatore Renzo Piano e i contributi di molti intellettuali che hanno partecipato a quest’anno di lavoro.

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